Cos’è il mental training
Per definire il Mental Training possiamo utilizzare la definizione di Weinberg e Gould nel 2007: un allenamento costante e sistematico delle abilità psicologiche o mentali al fine di aumentare la performance, il piacere o il grado di soddisfazione nello sport e nell’attività fisica.
Ma cosa si intende per attività psicologiche o mentali? Sono tutte le abilità che incidono nella preparazione e nell’esecuzione della prestazione. Ad esempio: la concentrazione (sul piano cognitivo), la gestione della rabbia o della paura (sul piano emotivo), la tensione muscolare (sul piano corporeo) e l’ottimizzazione della variabilità cardiaca (sul piano fisiologico).
In quali situazioni può servire il Mental Training?
Una premessa doverosa è che nella preparazione dello sportivo viene data un’importanza prevalente all’allenamento fisico, tattico e tecnico. Ma a gioco fermo (un intervallo di tempo che la Psicologia dello Sport definisce “non giocato”) a cosa serve essere ben preparati in questi tre ambiti? Per avere un’idea: pensiamo che in una partita di calcio di Serie A, la media del tempo in cui non si gioca è più di 30 minuti (più del 30%), mentre in una partita di tennis di massimo livello, il tempo non giocato può arrivare anche a più dell’80% del match! Cosa può accadere ad uno sportivo non preparato mentalmente durante questi ripetuti periodi? Alcune conseguenze tipiche possono essere: il calo della concentrazione, l’attivazione del rimuginamento mentale (mental brooding), l’essere sopraffatti dalle emozioni negative, la diminuzione della grinta e della determinazione agonistica.
Anche il pre-gara è considerato un non giocato! Esso va inteso sia come i giorni antecedenti la performance, sia come le ore e i minuti immediatamente precedenti l’inizio della prestazione sportiva. Se vi è una mal gestione di questi momenti, il rischio è quello di arrivare alla gara avendo sprecato molte delle proprie energie psico-fisiche. Alcuni esempi? Non dormendo o riposando male, provando ansia da prestazione, non digerendo bene o avendo stipsi e diarrea, sentendo eccessiva tensione e nervosismo.
Invece, a cosa può servire il mental training durante la performance?
Molte sono le componenti mentali che andrebbero potenziate per arrivare a livelli di eccellenza prestazionale, le più importanti troviamo: gestire le risorse e le energie psicofisiche in gara; conservare la calma, la determinazione e l’autoefficacia; impararae ad avere un efficace controllo situazionale; mantenere un ottimale livello di concentrazione per tutta la prestazione.
Le capacità appena citate valgono per tutti gli sportivi e per tutti i tipi di sport, sia che vengano svolti a livello professionistico o amatoriale.
Ipotizziamo una gara automobilistica di macchine “Formula” e pensiamo a quante variabili contestuali e situazionali sono presenti, variabili che possono fortemente incidere: incidenti, safety-car, guasti meccanici, cambiamenti climatici, problematiche ai pit-stop, errori di guida e così via. ll pilota di macchine Formula è costretto a reagire tempestivamente, mutando di continuo il proprio stato mentale per far fronte con efficacia alla situazione esterna. Ad esempio, se un pilota si trova quasi in “solitaria”, magari perché è al primo posto con un grande distacco dagli inseguitori, non dovrà mantenere una “concentrazione massimale”, basterà modulare la Funzione “attenzione (o vigilanza)” ad un livello che viene definito “attenzione morbida”. Se lo sportivo non fosse in grado di attingere rapidamente a questa capacità mentale, la conseguenza sarebbe quella di bruciare troppe energie psico-fisiche rischiando di commettere un errore e pregiudicare la vittoria (e di questi episodi ne sono piene le cronache!).
Cosa intendiamo per mental training integrato
L’obiettivo del nostro particolare mental training è l’incremento delle risorse personali ed è rivolto a chiunque desideri accrescere o acquisire nuove abilità per elevare il livello di performance individuale o di gruppo.
L’innovazione di questo approccio sta nel fatto di offrire un percorso di crescita integrato. Integrazione intesa come potenziamento simultaneo ed indissolubile di tutti i livelli di funzionamento della persona: Cognitivo, Emotivo, Fisiologico, Muscolare-Posturale.
Questa visione integrata è frutto dell’applicazione in ambito sportivo della Psicologia del Potenziamento®, ed il metodo che ne consegue, scientifico e oggettivabile tramite raccolta dati, non è paragonabile o assimilabile a nessun altro modello di mental training esistente. Il nostro protocollo di lavoro per lo sportivo mira ad attuare un processo di rafforzamento personale che porti alla piena autonomia ed è stato sperimentato e praticato su sportivi di alto livello.
Cosa non è un mental training integrato
Non è utilizzare tecniche e strumentazione tecnologica, seppur sofisticata e all’avanguardia, senza avere una visione d’insieme della personalità dell’atleta e senza una teoria specifica delle tecniche utilizzate.
Non è insegnare esclusivamente strategie comportamentali per gestire specifici momenti di gara.
Non è lavorare solo sulla motivazione o su un atteggiamento positivo e vincente.
Il nostro protocollo di training
Lavorando sul campo, a stretto contatto con atleti professionisti, siamo giunti alla conclusione che per avere dei risultati profondi e duraturi nella performance dello sportivo sia necessario un cambiamento complessivo delle modalità con cui la psicologia dello sport affronta la preparazione mentale degli atleti. Gli approcci oggi più diffusi troppo spesso mancano di una visione complessiva ed organica dell’essere umano e questo impedisce di agire in maniera efficace, mirata e profonda sull’individuo, inteso come unità psico-fisica.
Da questa esperienza e da questa filosofia di fondo nasce il nostro Mental Training Integrato basato sulla Psicologia del Potenziamento.
Il nostro protocollo è un processo circolare ben definito, volto a raggiungere obiettivi validi per tutti gli sportivi, specifici di ogni disciplina e personalizzati per ogni singolo atleta.
Vediamo alcuni esempi (in realtà sono molti di più) di obiettivi validi per tutti gli sportivi che dovrebbero essere portati ad un buon livello dentro ogni atleta, indipendentemente dalla disciplina di appartenenza, per ottenere un’elevata performance.
- Favorire una corretta gestione dell’ansia da prestazione.
- Perfezionare la gestione delle emozioni negative.
- Ottimizzare le risorse cognitive e psico-corporee (es. concentrazione, tempi di reazione, gestione delle tensioni, controllo del proprio corpo).
Esistono poi obiettivi sport-specifici, cioè più importanti per una disciplina sportiva rispetto ad un’altra (ad esempio negli sport di running, endurance o nel motorsport dovremmo allenare delle caratteristiche adatte ad una performance senza pause, mentre in sport come il tennis, il tiro a segno o il golf sarà fondamentale allenare la gestione del non giocato) o per uno specifico ruolo all’interno di una squadra (ad esempio nel calcio un portiere avrà bisogno di potenziare caratteristiche e capacità diverse da un attaccante).
Infine, sono presenti bisogni specifici per ogni singolo atleta, perché anch'esso ha una propria storia sportiva, una sua personalità e un carattere definito. Si interviene pertanto su caratteristiche portate dallo sportivo o emerse in ambito di valutazione: ad esempio uno potrebbe aver difficoltà a dormire prima della gara, mentre un altro un problema di mantenimento della concentrazione durante l’attività e così via.
Nel documento in allegato la Tesi "Lo sport e la Psicologia Funzionale: creazione di un protocollo funzionale per lo sportivo" che rappresenta il primo studio applicato alla base della nostra metodologia
(N.B. ci preme sottolineare che per procedere con il mental training integrato non è necessaria nessuna “indagine psicologica” del passato, non verrà analizzato niente del mondo personale e privato dell’atleta. Ad esempio, se lo sportivo riferisce un problema legato alla gestione non funzionale della rabbia durante la performance, noi interveniamo precisamente su quello tramite la nostra metodologia).